Breve storia del lignaggio Karma Kagyu del Tibet

Il lignaggio Kagyu, noto anche come il “lignaggio orale” del Tibet, ebbe origine con il grande yogi Tilopa vissuto nell’India settentrionale nel X secolo. Egli non solo viene ritenuto il fondatore del lignaggio ma ricevette anche quattro trasmissioni speciali per cui divenne il detentore del lignaggio. Sebbene esistano alcune discrepanze, tra le fonti storiche, riguardo all’identità dei maestri tantrici associati a ciascuna delle quattro trasmissioni, l’opinione più comunemente accettata ne indica le origini seguenti.

La prima delle quattro trasmissioni proviene da Lopon Ludrub (sanscrito: Acarya Nagarjuna) e consiste in due tantra: il ‘Sangwa Dupa’ (sanscrito: Guhasamaja) e il ‘Denshi’. Questa trasmissione include anche le pratiche del ‘Corpo Illusorio’ (sanscrito: Mayadeva) e del ‘Trasferimento’ (tibetano: Phowa; sanscrito: Samkranti).

La seconda di queste speciali trasmissioni giunge da Nakpo Chopa e include il tantra ‘Gyuma Chenpo’ (sanscrito: Mahamaya) e la pratica del ‘Sognare Consapevolmente’ (sanscrito: Svapna).

La terza trasmissione proviene da Lawapa e si chiama ‘Demchok’ oppure, in alternativa, ‘Korlo Dongpa’ (sanscrito: Chakrasamvara), e la pratica della ‘Chiara Luce’ (sanscrito: Prabhasvara).

La quarta fu trasmessa da Khandro Kalpa Sangmo e include il tantra ‘Gyepa Dorje’ (sanscrito: Hevajra) e la pratica del ‘Tummo’ (sanscrito: Candali).

Questi insegnamenti furono passati da Tilopa allo yogi Naropa e vennero organizzati come i ‘Sei Yoga di Naropa’, meditazioni considerate insegnamenti centrali del Lignaggio Kagyu. Secondo numerosi riferimenti testuali, pare che Naropa sia nato nel 956. Egli trasmise le sue conoscenze a Marpa – il grande traduttore, nato nel 1000 – che viaggiò dal Tibet all’India per poter ricevere le istruzioni e che successivamente ritornò in Tibet dove diffuse ampiamente gli insegnamenti del Dharma.

Jetsun Milarepa, studente di Marpa nato nel 1033, divenne uno dei grandi yogi del Tibet. La storia della sua vita – a partire dalle circostanze difficili causate dalla morte prematura di suo padre, dalla vendetta contro gli zii disonesti e il successivo pentimento, che lo condusse a un ardente desiderio di apprendere la via del Dharma – è ampiamente conosciuta dalla popolazione tibetana. Tramite la sua perseveranza e la capacità di accettare ogni circostanza incontrata, egli ottenne una profonda realizzazione della natura assoluta della realtà. I suoi insegnamenti sono riuniti/contenuti nelle centomila canzoni di Milarepa e in altre raccolte.

Gli insegnamenti di Milarepa proseguirono grazie a Gampopa (nato nel 1079), noto anche come Dakpo Largay, il medico di Dakpo. Egli aveva studiato inizialmente seguendo la tradizione Kadampa, un percorso graduale e sistematico che include gli insegnamenti Lam Rim. In età più avanzata egli incontrò Milarepa e, praticando con la sua guida, ricevette e realizzò il vero significato dei completi insegnamenti. A partire da quei tempi, il lignaggio è noto come Dakpo Kagyu e include molte sotto-sette.

Nel XII secolo il primo Karmapa – Dusum Kyenpa – divenne discepolo di Dakpo Largay e ricevette tutte le sue istruzioni riguardo ai veicoli sutrici e tantrici. Per molti anni egli studiò, praticò e insegnò in vari luoghi del Tibet e fu il fondatore del lignaggio Karma Kagyu. “Karma” è un riferimento allo stesso Karmapa. “Kagyu” è una contrazione del termine “Khababshi Gyupa” che fa riferimento alle quattro speciali raccolte di istruzioni trasmesse da Tilopa, la cui origine risale fino alle parole del Buddha. Dusum Kyenpa fu il primo Lama reincarnato riconosciuto in Tibet.

Successivamente alla comparsa nel mondo del primo Karmapa, il lignaggio si è evoluto rapidamente: nel XII secolo la tradizione Karma Kagyu era in veloce espansione e veniva praticata in modo capillare/ampio   in tutto il Tibet. Era un periodo di notevole instabilità politica, caratterizzato dal rapido declino delle antiche monarchie regnanti. Emersero numerose importanti personalità politiche in competizione fra loro per il potere, ma nessun leader fu in grado di stabilire la propria sovranità, dato che nessun individuo aveva un sostegno  unanime di seguaci. I Karmapa non furono mai interessati o coinvolti nelle lotte fra le diverse fazioni politiche e, in effetti, furono costretti a resistere attivamente a qualunque tipo di coinvolgimento in quanto si trovavano in una posizione particolarmente vulnerabile. Siccome godevano di una enorme autorità spirituale, venivano bersagliati da coloro che nutrivano ambizioni politiche. Perfino i loro seguaci religiosi tentavano di incoraggiarli ad assumere posizioni di potere in quanto ritenevano che avessero le qualità necessarie per guidare la gente.

Fu durante quel periodo turbolento, all’incirca fra il XIII e il XIV secolo, che i Sakyapa iniziarono a governare il Tibet con il sostegno dell’imperatore mongolo Kublai Khan e del suo successore Ganges Khan. Quest’ultimo fu il primo autentico capo politico-religioso del Tibet: per la prima volta, dopo il dissolvimento delle antiche monarchie regnanti, il Tibet fu unificato sotto la guida di un singolo leader. A quei tempi, i potenti sovrani mongoli e tibetani, consapevoli dell’influenza esercitata dai grandi lama sulla popolazione tibetana, avevano adottato la strategia di suscitare/generare la fedeltà e la lealtà da parte dei lama più famosi con regali, prestigiosi inviti a visitare i loro regni, e stravaganti titoli nobiliari. La motivazione alla base di questi gesti era spesso più politica che religiosa.

Durante la dinastia Ming, nel XIV secolo, il quinto Karmapa – Deshin Shekpa – fu invitato in Cina dallo “Yunglo”, l’Imperatore della dinastia Ming, che ricevette numerosi insegnamenti da Deshin Shekpa. Durante la sua visita, il Karmapa dimostrò anche numerose attività miracolose. Fu ordinato agli artisti della corte imperiale di registrare quotidianamente quei fantastici eventi ed essi produssero circa venti dipinti di grandi dimensioni. Alcune di quelle opere furono poi conservate al Monastero di Tsurphu in Tibet fino all’invasione del 1950. Lo Yunglo fu talmente commosso da quegli eventi e sviluppò fiducia e devozione talmente profonde nel Karmapa che propose di mettere in atto un progetto per convertire tutte le altre sette religiose del Tibet alla tradizione Karma Kagyu. Deshin Shekpa rifiutò categoricamente di appoggiare tale proposta e condusse una lezione sull’importanza del rispetto per le diverse scuole di pensiero: un rispetto basato sulla comprensione che tradizioni diverse sono necessarie per poter accogliere la variegata matrice di inclinazioni particolari presenti nell’intera umanità.

Comunque, a dispetto della politica dell’epoca, il periodo fra il XIII e il XVII secolo fu in generale ricco di circostanze favorevoli per la tradizione Karma Kagyu. Mentre gli insegnamenti si diffondevano e il numero dei praticanti aumentava, i leader del lignaggio diventavano sempre più eminenti e, in effetti, quel periodo nella storia del Tibet potrebbe essere chiamato “Epoca Kagyu”.

Il decimo Karmapa – Choying Dorje – divenne vittima degli eventi politici e fu costretto ad abbandonare il Tibet alla metà del XVII secolo, esiliato in Jang, una provincia della Cina. Successivamente il numero di praticanti del lignaggio Kagyu subì un notevole declino fino al XVIII secolo quando, sotto la guida del tredicesimo Karmapa – Dudul Dorje –, Situ Chogyi Jungne indirizzò il lignaggio verso un periodo di crescita e rinnovamento in cui la tradizione iniziò a rifiorire. In particolare, in quel periodo vari lama del lignaggio produssero molti importanti testi filosofici e anche opere correlate allo studio della grammatica, del sanscrito e dell’astrologia, che costituiscono un notevole contributo alla tradizione letteraria del Tibet e apportarono notevoli benefici all’intera popolazione tibetana.

Nel XX secolo, durante la vita del sedicesimo Gyalwa Karmapa – Rangjung Rigpe Dorje –, furono stabiliti numerosi centri di pratica e studio del Dharma ovunque nel mondo, fra cui il Karmapa International Buddhist Institute (KIBI) a Nuova Delhi in India, per poter offrire numerose opportunità alla gente di approfondire la conoscenza e l’esperienza degli insegnamenti del Buddha. In seguito alla sua partenza dal Tibet nel 1959, il sedicesimo Karmapa fu in grado di ristabilire la sua sede principale creando un monastero a Rumtek, nel Sikkim, noto con il nome Dharma Chakra Center, che includeva anche una università monastica, un centro per ritiri e una scuola primaria per monaci.

Come i suoi predecessori, anche il sedicesimo Karmapa fu soprattutto una figura spirituale e quindi non si schierò apertamente a sostegno della causa per la libertà del popolo tibetano. Invece si  adoperò per mantenere intatta la tradizione spirituale del Tibet e in tal modo contribuì a conservare l’identità culturale del Tibet, la sua unicità e individualità. Al contempo, il sedicesimo Karmapa è sempre stato consapevole della presenza di un altro abilissimo e profondo leader spirituale – il Dalai Lama – che è anche il leader politico della nazione tibetana. Il Dalai Lama possiede tutte le qualità e i requisiti necessari per tale posizione e può usufruire dell’ausilio di un ampio apparato amministrativo di persone attivamente coinvolte in movimenti politici veramente rilevanti e significativi per il beneficio del popolo tibetano.

Tutte le iniziative e i contributi del Gyalwa Karmapa sono motivati dall’intenzione di preservare la cultura e le tradizioni religiose tibetane, offrendo gli insegnamenti del Buddha a persone di ogni nazionalità che ritengono di poter ricevere un beneficio dall’intuito e dalla saggezza del Buddha. Il lignaggio Karma Kagyu conduce  studi approfonditi su una vasta gamma di argomenti, senza distinzioni relative al loro livello di importanza. A un certo punto, quando la guida spirituale lo ritiene opportuno, si ricevono gli insegnamenti pratici della Mahamudra – il Grande Sigillo della Vacuità, gli insegnamenti più elevati e più profondi del lignaggio – e li si pratica in accordo con le procedure prescritte dalla tradizione. Quando poi sorge la capacità di comprendere la completa profondità di significati della Mahamudra, ci si può imbarcare nelle “Sei Pratiche di Naropa”.

Dopo che l’insegnante ha conferito l’essenza degli insegnamenti sulla Mahamudra, che sono stati trasmessi dal lignaggio attraverso i secoli, e dopo che lo studente ha reso stablile la stessa profonda realizzazione della Mahamudra posseduta dall’insegnante, allora quella persona viene riconosciuta come un detentore del lignaggio, indipendentemente dal suo background. Per un lama rinomato, così come per un anonimo laico, la realizzazione della natura essenziale del significato profondo della Mahamudra è la qualifica che stabilisce tale individuo come un detentore della tradizione.

Topga Yulgyal Rinpoche

tratto da ‘Knowledge in Action’, newsletter del KIBI

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