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    Guai nelle Terre Pure

Brooke Webb

Elenco degli insegnamenti

La controversia sul Karmapa

XVI Karmapa Rangjung Rigpe Dorje Tra le fila dei buddhisti Kagyu che praticano i metodi trasmessi da Tilopa e dai grandi Mahasiddha, nessuno negherebbe la grande importanza del 16° Karmapa, Rangjung Rigpe Dorje. La sua morte a Chicago nel 1981 ha colpito profondamente tutti quelli che avevano una connessione con lui. In quanto lama del lignaggio Kagyu (il lignaggio delle istruzioni orali segrete) e l’unico detentore di tutte le trasmissioni Kagyu che servono al raggiungimento dell’illuminazione, si sono create grandi aspettative ed è cresciuto il desiderio di identificare la sua reincarnazione.

XVII Karmapa Thaye DorjeMolti sono già consapevoli del fatto che dai tentativi di identificare la diciassettesima reincarnazione del Karmapa sia sorto un enorme conflitto. Oggi ci sono due diciassettesimi Karmapa ufficialmente proclamati. La storia di come sia stato riconosciuto il Karmapa Thaye Dorje è stata illustrata in Buddhism Today No.2, mentre gli eventi che portano all’incoronazione dell’altro candidato, Trinley Dorje, sono spiegati nel seguente articolo. E’ stata intessuta una fitta rete di coperture per insediare questo candidato sul suo trono. L’intenzione di quest’articolo è di strappare il velo che in questo momento nasconde a molti la verità.

Il fenomeno della rinascita consapevole ha avuto inizio con Dusum Khyenpa, il 1° Karmapa, nel 12° secolo. Questa tradizione si rafforzò nel corso dei secoli fino al punto che esistevano circa 1000 diversi lignaggi di reincarnati nel Tibet. Un altro esempio di questi insegnanti reincarnati è il famoso lignaggio dei Dalai Lama. Tradizionalmente ci sono tre mezzi per riconoscere le reincarnazioni: un lama lascia delle istruzioni su come trovarlo, metodo unicamente caratteristico dei Karmapa; un lama con alte realizzazioni viene consultato per trovare un’incarnazione; oppure viene adottato un metodo per invocare i protettori del Dharma. La maggior parte, ma non tutti i Karmapa, lasciò delle istruzioni scritte o orali per far trovare la propria reincarnazione successiva. Solo il 9°, 10°, 12° e 14° Karmapa non lasciarono istruzioni. Comunque, tutti i Karmapa si sono autoproclamati Karmapa alla loro nascita. Dopo essere stati controllati da alti lama del lignaggio, essi venivano poi confermati.

Per molti anni, quelli considerati responsabili del ritrovamento della reincarnazione del 16° Karmapa erano stati lasciati apparentemente senza istruzioni. Con il tempo questa situazione portò delle agitazioni all’interno del lignaggio Kagyu. Si supponeva che quelli che detenevano il potere spirituale del Karmapa, cioè Shamar Rinpoche, Jamgon Kongtrul Rinpoche, Tai Situ Rinpoche e Gyaltsap Rinpoche, tutti lama Kagyu rinomati, si sarebbero assunti il compito di trovare e riconoscere la sua reincarnazione. In tutti i modi, i guai si stavano addensando ancor prima che il funerale del 16° Gyalwa Karmapa fosse terminato. Durante la cremazione al monastero di Rumtek, in Sikkim, accadde qualcosa di miracoloso, comune solo agli yogi buddhisti ben istruiti e altamente realizzati. Sotto un limpido cielo azzurro con un arcobaleno circolare intorno al sole, il cuore del Karmapa rotolò via dalle fiamme fino alla punta dello stupa. Quando fu recuperato su consiglio di Lopon Tsechu Rinpoche, apparve come una palla infuocata di materiale blu scuro elettrico. Anche gli occhi e la lingua del Karmapa furono ritrovati non toccati dalle fiamme e furono messi al sicuro. Tradizionalmente, un simile evento indica che gli aspetti di corpo, parola e mente si sono uniti per essere preservati come reliquie senza tempo, lasciando intense trasmissioni per l’illuminazione e benedizioni per il futuro a tutti gli esseri. Un evento del genere accadde anche durante il funerale di Gampopa e del 2° Karmapa.

cremazione del XVI KarmapaColoro che erano presenti alla cremazione del Karmapa videro il cuore saltar fuori fino al posto dove si trovavano, tra gli altri, Lopon Tsechu Rinpoche, Drongu Nondrub Rinpoche, Namkai Dorje, Kurt Nubling e Khenpo Chodrak Rinpoche. Molta gente, quindi, fu abbastanza sorpresa che Tai Situ Rinpoche dichiarò, all’incontro dopo la cremazione, che il cuore era "caduto sul suo grembo". Più tardi, nel 1992, una tale dichiarazione giustificò la sua pretesa di essere l’unica persona con l’autorità di riconoscere la reincarnazione del 17° Karmapa. Situ Rinpoche, infatti, aveva preso il cuore da quelli che lo avevano recuperato e lo aveva portato nella sua stanza dopo la cremazione. Poi, tra le reliquie del Karmapa furono trovate anche molte perle d’oro e d’argento, immagini di Buddha e altre preziosi oggetti. Da allora è stato costruito un fantastico stupa d’oro per contenere il cuore del Karmapa, tenuto nel monastero di Rumtek.

Nel corso dei secoli sono nate grandi organizzazioni intorno ai vari tulku (reincarnati riconosciuti). Oggi molti di questi gruppi si sono dedicati alle cause in sostegno dei loro lama, in un modo molto simile ai sostenitori dei politici di oggi. Quanto al ritrovamento del 17° Karmapa, agli occhi dei sostenitori dell’organizzazione sarebbe estremamente prestigioso e importante il fatto che il loro reggente fosse lo scopritore e il detentore del lignaggio del grande Buddha, il Gyalwa Karmapa.

Shamar Rimpoce In un’atmosfera di pressioni e di intrighi la ricerca della reincarnazione del Karmapa si intensificò di anno in anno senza alcun annuncio del suo ritrovamento. Erano così tante le aspettative nei loro confronti che i quattro reggenti decisero, nel 1986, di dire pubblicamente una storia non vera, dicendo cioè che avevano effettivamente tra le mani la lettera di predizione del Karmapa. Questo accadde per far capire che almeno i Rinpoche sapevano qualcosa sulle istruzioni del Karmapa e per placare l’incessante richiesta di informazioni della gente. In seguito al clima agitato da chiacchiere e discussioni, Shamar Rinpoche mandò una lettera, nel 1986, a tutti i lama e ai monasteri riconfermando che il Karmapa si sarebbe rivelato chiaramente da solo al momento giusto. Nonostante i quattro reggenti cercassero l’incarnazione del Karmapa, essi trascorrevano la maggior parte del loro tempo viaggiando e insegnando ai propri studenti. I reggenti sembravano maldisposti a trascorrere del tempo insieme o ad agire come se fossero un organo unitario. In realtà, a causa di pareri, interessi e ambizioni discordanti non si incontrarono mai effettivamente. Per quanto riguarda Situpa, sembra che egli abbia evitato del tutto di incontrare Shamar Rinpoche.

II Jamgon Kongtrul Rimpoche E’ interessante notare che la precedente reincarnazione di Tai Situpa, insieme al secondo Jamgon Kongtrul, era stata l’insegnante principale del 16° Karmapa. Nei primi anni 90 si stava muovendo qualcosa di strano intorno a Situ. Durante una riunione presso la residenza del Karmapa nel monastero di Rumtek fu annunciato da Situ Rinpoche che era stata ritrovata la lettera profetica del 16° Karmapa. L’incontro avvenne il 19 marzo 1992. Situ Rinpoche spiegò agli altri reggenti che nel 1981 mentre si trovava a Delhi aveva ricevuto dal Karmapa un chakra di protezione avvolto in un broccato giallo. Situ spiegò che il Karmapa gli aveva riferito che quel sacchetto sarebbe stato importante per il futuro. Aveva portato la protezione per anni intorno al collo e in seguito l’aveva spostata in vita. A quanto pare Situ esaminò il chakra solo all’inizio del 1990 e scoprì al suo interno la lettera profetica del Karmapa. Quando gli chiesero perché non avesse mostrato la lettera agli altri reggenti durante gli altri incontri precedenti tenuti dall’inizio del 1990, Situ spiegò che questi incontri erano capitati in luoghi dove sarebbe stato inopportuno mostrare una lettera del genere. Avendo mostrato la lettera per rispetto, egli esigeva che questa dovesse essere riposta nel gau del Karmapa (reliquiario) che si trovava a Rumtek. La lettera che Situ presentò rivelava la descrizione del luogo di nascita del Karmapa nel Tibet orientale. Venivano anche forniti i nomi esatti dei suoi genitori. Dopo molti anni di indagini, a quanto pare questa era una scoperta importante che Situ definì "buone notizie, come le grida gioiose dei pavoni". Il conseguente entusiasmo ebbe comunque vita breve, dato che Shamar Rinpoche mise immediatamente in dubbio l’autenticità della lettera. Dopo un esame più attento, la lettera risultava essere macchiata di sudore per gli anni che era stata tenuta a contatto con la pelle di Situpa. Fu fatto notare da Shamar Rinpoche che proprio l’involucro che aveva conservato la lettera così a lungo in qualche modo aveva evitato quel sudore. Sorsero anche delle questioni sulla calligrafia, sulla firma e sul contenuto della lettera. In effetti, fu notato che la calligrafia della lettera non sembrava molto diversa da quella dello stesso Situ Rinpoche. Inoltre, la settima riga della lettera diceva: "Nascerà nell’anno del Bue di Terra". Quindi, secondo il sistema dell’astrologia tibetana, un ragazzo del genere dovrebbe o avere avuto 32 anni al momento della morte del Karmapa oppure essere nato 26 anni dopo. Successivamente questa parte della lettera fu reinterpretata come "un anno buono" anziché "un anno del Bue" secondo l’organizzazione di Situ. Inoltre, nella lettera era predetto anche il lama designato come insegnante del Karmapa: era lo stesso Situ Rinpoche.

Pienamente consenziente nell’appoggiare la ricerca di questo nuovo candidato Karmapa, Shamar Rinpoche insisteva per sottoporre la lettera prima ad un esame scientifico che ne verificasse l’autenticità. La richiesta fu rifiutata da Situ Rinpoche. Tutti e quattro i reggenti giurarono di mantenere il segreto assoluto sull’intero caso. Nel marzo del 1992 fu deciso che Jamgon Kongtrul Rinpoche sarebbe andato in Tibet per trovare e controllare personalmente il ragazzo menzionato nella lettera di profezia.

Nel frattempo, Shamar Rinpoche, da quel momento sospettoso delle ragioni e dei comportamenti dei suoi colleghi, continuò la sua ricerca personale della reincarnazione del Karmapa. In questo periodo Shamar Rinpoche e Jamgon Kongtrul Rinpoche avevano consacrato una grande statua del Buddha alta 14 piedi, nel monastero di Rumtek. Durante i rituali cominciò a gocciolare del liquido dalla fronte della statua. Questo evento fu visto da tutti come un presagio estremamente brutto. Un po’ di tempo dopo, Jamgon Kongtrul Rinpoche morì in un tragico incidente d’auto prima di avere l’opportunità di andare in Tibet.

Nonostante l’accordo di non dire niente a nessuno, immediatamente cominciò a circolare per il Nepal una lettera dell’organizzazione di Situ, annunciando la ricerca di un giovane Karmapa. L’8 aprile 1992 un gruppo di ricerca partì da Tsurphu, la vecchia dimora del Karmapa nel Tibet ora occupato dai cinesi, guidati da un certo lama Tomo per trovare la nuova incarnazione. Abbastanza stranamente questo accadde settimane prima che Jamgon Kongtrul Rinpoche morisse. E solamente lui era stato ufficialmente designato per trovare ed esaminare il ragazzo. Il 13 luglio 1992 Ogyen Trinley, figlio di poveri nomadi di Lhathok, nel Bakor, nel Tibet orientale, fu portato a Tsurphu come ufficiale reincarnazione del 16° Karmapa. A Tsurphu, Gyaltsap e Situ Rinpoche ricevettero il giovane con grandi cerimonie. Gli fu dato il nome Pal Khyabdak Ogyen Gyalway Nyugu Drodul Orgyen Trinley Tsal Chokle Nampar Gyalway De. Questo nome era stato scritto in una profezia di Guru Rinpoche (Padmasambhava) che riguardava il 17° Karmapa. In seguito fu scoperto da Lopon Dechen Rinpoche di Tsurphu che Situ Rinpoche aveva già dei contatti con questo ragazzo molto prima che fosse mandato un gruppo di ricerca. I cinesi non pubblicizzarono mai il fatto che il padre del giovane candidato fosse il cacciatore locale di talpe nella valle in cui vivevano. In Tibet questa casta di assassini era considerata la più bassa e sarebbe rimasto ben poco della reputazione del "reincarnato" se questo fatto fosse diventato di dominio pubblico.

Intanto, il Dalai Lama era stato contattato e gli era stato chiesto di presentare una lettera che verificasse e proclamasse Orgyen Trinley come reincarnazione del 16° Karmapa. Il Dalai Lama accettò di farlo solo perché era stato convinto da Gyaltsap e Situ Rinpoche che tutti i lama Kagyu erano pienamente d’accordo sulla questione. In realtà questo non era vero. Cominciarono a circolare lettere da parte dei collaboratori di Situ Rinpoche annunciando il ritrovamento del 17° Karmapa, citando la conferma del Dalai Lama e asserendo che tutti i disaccordi erano stati risolti. Qui bisognerebbe chiarire che storicamente il Dalai Lama non ha alcuna influenza o autorità nel confermare la reincarnazione del Karmapa. Intanto si stava portando avanti una campagna massiccia per raccogliere le firme di tutti quelli che appoggiavano il Karmapa conosciuto come "Orgyen Trinley". La maggior parte dei lama Kagyu firmò questa petizione.

Il 9 giugno 1992 Shamar Rinpoche tenne un discorso a Rumtek, consigliando la gente di rimanere fuori dalle faccende politiche riguardanti la rinascita del Karmapa e affermò di conoscere una certa persona di assoluta fiducia, che conservava segretamente le istruzioni del 16° Karmapa. Disse che questa persona aveva accennato a lui e a Jamgon Kongtrul Rinpoche qualcosa sulla questione del Karmapa, e disse che se le informazioni date da questa persona si fossero dimostrate non vere, avrebbe dato le dimissioni dalla sua posizione di reggente. Spiegò di non averne parlato prima per timore di causare ostacoli nell’atmosfera politica fervente e aggressiva già esistente che gravava sulla ricerca del Karmapa.

Si susseguì una serie di incontri a Beijing, in Cina, tra Situ Rinpoche e gli ufficiali del governo cinese, all’inizio del 1992. Era chiaro che Situ Rinpoche e il suo segretario Akong Tulku avevano creato dei buoni rapporti con Beijing per riuscire a viaggiare liberamente all’interno del Tibet, dove in pratica nessun altro Lama può andare. Il 27 settembre 1992, il governo cinese e i media furono largamente rappresentati durante una complicata cerimonia a Tsurphu, in Tibet. In quell’occasione, Situ e Gyaltsap Rinpoche, sapendo che molti dei loro pari si opponevano in maniera decisa a loro, incoronarono il ragazzo, Orgyen Trinley, come 17° Karmapa. Beijing accettò con entusiasmo il ragazzo come un "Buddha vivente", il primo da quando avevano invaso il Tibet nel 1959. Quasi nessun occidentale era presente alla cerimonia. Si erano diffuse molte voci e pettegolezzi sul ragazzo e sui miracoli da lui realizzati fino ad allora. Tra questi c’era la comparsa di tre soli al momento della sua nascita e la sua capacità di lasciare impronte sulla roccia. Queste storie potrebbero essere vere. In ogni caso, nessuna è stata supportata da testimoni.

Situ e Gyaltsab Rinpoche avevano annunciato l’insediamento a Tsurphu, l’antica dimora dei Karmapa, introducendo l’arrivo del 17° Karmapa al monastero di Rumtek nel Sikkim, in India. Rumtek era la residenza ufficiale fatta costruire nel 1960 dal 16° Karmapa dopo essere scappato dalla sua terra. Comunque, dall’insediamento sono trascorsi degli anni e al ragazzo è stata concessa una sola visita a Beijing per proclamare pubblicamente la sua fedeltà al governo comunista. In realtà, il monastero di Rumtek è stato occupato con la forza dai monaci di Situ Rinpoche nell’agosto del 1993. Rumtek è stata fino a poco tempo fa anche la dimora di Gyatsap Rinpoche. I monaci del 16° Karmapa furono sfrattati dal monastero di Rumtek e più di 200 tra loro vivono in condizioni modeste in una casa vicina che appartiene a Shamar Rinpoche. All’inizio di questa disputa uno dei monaci del Karmapa fu assassinato, perché si rifiutò di mostrarsi fiducioso nei confronti del Karmapa cinese. Molti monaci furono duramente colpiti e maltrattati nell’agosto del 1995, quando cercarono di rientrare in maniera pacifica a Rumtek. Dopo essere stati fermati all’entrata, cominciarono un lungo sciopero della fame nel tentativo di richiamare l’attenzione pubblica verso la loro situazione.

Karmapa Thaye Dorje e Shamar Rimpoce Nel marzo 1994, a Nuova Delhi, in India, Shamar Rinpoche presentò Thaye Dorje al mondo come il vero 17° Karmapa. Shamar Rinpoche sottolineò che Thaye Dorje era stato scelto sulla base della propria dichiarazione di essere il Karmapa, sin dall’età di tre anni, e della conseguente conferma delle sue qualità spirituali. La verifica dell’autenticità del Karmapa fu condotta con il pieno appoggio della persona che detiene le istruzioni del 16° Karmapa. L’identità di questa persona non è stata ancora rivelata da Shamar Rinpoche. Attualmente, sembra che le sue istruzioni impediscano a questa persona di rivelare qualsiasi dettaglio.

Durante la cerimonia di presentazione del Karmapa Thaye Dorje al KIBI (Karmapa International Buddhist Institute: Istituto Buddhista Internazionale dei Karmapa) a Nuova Delhi, in India, gli stessi guastafeste del gruppo dei monaci e dei sostenitori di Situ Rinpoche che avevano aiutato a usurpare il monastero di Rumtek fecero notare la propria presenza protestando pubblicamente, lanciando sassi, imprecando e ferendo molte persone. Tra i praticanti buddhisti questo comportamento fanatico è veramente incomprensibile.

C’erano stati due periodi precedenti di declino nel Lignaggio Karma Kagyu entrambi causati da circostanze esterne. Uno riguardava l’imperatore invasore mongolo, Gushri Khan, che sosteneva il Dalai Lama. Durante il periodo in cui visse il 10° Karmapa, il 5° Dalai Lama era intenzionato a convertire forzatamente tutti i monasteri del Tibet per farli aderire alla scuola Gelugpa del Buddhismo tibetano. Più tardi, all’epoca del 13° Karmapa, i Kagyu subirono ulteriori pressioni politiche dal forte dominio dei Gelugpa in Tibet. Lo Shamarpa, il reggente più vicino al Karmapa e detentore della Corona Rossa, fu accusato di tradimento. Fu approvata una legge che proibiva la sua futura reincarnazione. Non fu permesso nessun riconoscimento della sua posizione ufficiale per i successivi 200 anni. Il suo monastero fu convertito con la forza alla tradizione Gelugpa, lasciando così solo altri due monasteri Kagyu in Tibet. Lo Shamarpa continuò a reincarnarsi anche se la sua attività pubblica come reggente del Karmapa fu negata.

In quel periodo gli altri Rinpoche avevano garantito la crescita di molte organizzazioni, mentre quella di Shamarpa perdeva sempre più forza. Queste organizzazioni servivano a procurare ai propri capi una buona base di potere sia politico che economico. Vista da una prospettiva storica, la pressione politica che proveniva dall’alto contro gli alti Rinpoche è più comprensibile. In questo caso, specialmente quello di Situ Rinpoche, si può immaginare l’incredibile pressione a cui veniva sottoposto per proclamare un Karmapa e per mitigare le pretese di quelli che cercavano di trarre forza politica da questa situazione.

Il 16°Karmapa aveva chiesto ripetutamente a Situ Rinpoche di tornare a Rumtek e di finire il suo addestramento spirituale, che aveva abbandonato in seguito a delle pressioni da parte delle sue esigenti organizzazioni. La sua educazione restò quindi incompleta.

L’attuale declino è il primo creato all’interno dello stesso lignaggio. E’ impossibile valutare la causa originaria del conflitto presente. L’idea di creare un Karmapa è stata partorita dalla mente di Situ o da quella di Akong Tulku, o era esclusivamente una macchinazione cinese? Chiaramente le due fazioni hanno lavorato bene insieme per riuscire a convincere abilmente la maggioranza dei Lama Kagyu a seguire un Karmapa fantoccio. E di conseguenza gli studenti di questi insegnanti sono stati confusi.

Nel marzo del 1996 fu indetta un’assemblea internazionale di seguaci Kagyu del 16° Karmapa a Nuova Delhi, in India, per discutere la situazione del Karmapa. Il motivo dell’attuale disputa fu riassunto da Khenpo Chodrak, che disse:

"Questo problema è stato creato all’interno da individui che ritengono di essere detentori della dottrina della Scuola Karma Kagyu. Ha avuto inizio in seguito a un coinvolgimento politico e al desiderio di favorire una specifica situazione economica. E’ accaduto che alcuni Lama non si sono rivelati dei veri Lama; hanno fallito nel tenere fede alla propria posizione."

Si dice che il Karmapa dia prova di sé stesso solo sulla base delle sua capacità spirituali e della sua realizzazione. Shamar Rinpoche spiegò, nel marzo 1994:

"La reincarnazione di un Gyalwa Karmapa esiste per il bene di tutti gli esseri senzienti. Quando qualcuno come lui passa dal Nirvana all’esistenza umana, non c’è un’istituzione che lo determina. Non ci sono regole o regolamenti. Per la sua reincarnazione il Karmapa non ha bisogno di una carta d'identità o di un visto e non deve passare dall’ufficio immigrazioni. Ogni cosa si manifesta attraverso le sue qualità spirituali. Gli esseri senzienti si reincarnano senza libertà, devono seguire il proprio karma. Quando i grandi Bodhisattva si reincarnano, invece, accade per propria scelta. Tutti i precedenti Karmapa si sono manifestati grazie alle proprie abilità. La conferma di un Karmapa si ha solo dall’aspetto spirituale e non è legata a governi, ambasciatori, immigrazioni o cose simili."

Mai prima d’ora un Karmapa è stato scelto politicamente tramite le elezioni o la forza. Soldi e potere sembrano essere le cause più dirette che si nascondono dietro al conflitto. Nel 1992, dopo che i repubblicani di Bush persero le elezioni contro i democratici, in America, la posizione di "nazione preferita" che distingueva la Cina fu di nuovo al centro di polemiche. Il Dalai Lama era diventato una potente figura leader in America, rappresentando l’aspirazione del suo popolo alla libertà. I cinesi allora diressero i propri complotti contro la popolazione buddhista già precedentemente perseguitata, per apparire concilianti. Quindi, mostrando l’appoggio di un alto Lama reincarnato che ha la posizione di un Buddha, riuscirono a manipolare sia i tibetani che l’opinione pubblica a proprio favore. L’illusione di un cambiamento verso una politica per i diritti umani diventò una necessità quando i tibetani, in quel periodo, diventarono nuovamente irrequieti e violenti. Il Panchen Lama, il più alto Lama riconosciuto del Tibet, era morto e l’influenza pacifica che aveva esercitato sulla sua popolazione (dietro ordini dei cinesi) era ormai svanita. Un Karmapa controllato da Beijing era la sostituzione ideale. Infine, ci sono in ballo milioni di dollari guadagnati ogni anno dalla vendita dei beni cinesi in America.

thanka del X Karmapa Ultimamente è saltata fuori una thanka antica di 350 anni che raffigurava un Karmapa di nome "Thaye Dorje". Quasi sicuramente fu dipinta dal 10° Karmapa e questo può essere il suo modo di confermare sé stesso. In qualità di "conoscitore dei tre tempi", passato, presente e futuro, è certo che il Karmapa avrebbe previsto il conflitto presente. Il 10° Karmapa dipinse una serie di famose thanka profetiche. In ogni caso, questa sembra essere davvero una nuova scoperta. Sono a conoscenza dell’esistenza di questa thanka alcuni alti Lama del lignaggio Kagyu, ma solo dall’anno scorso. I test scientifici devono ancora essere effettuati sulla thanka. particolare della thanka In basso alla thanka, che porta il nome di Thaye Dorje chiaramente scritto a caratteri d’oro, è seduto Shamarpa con una corona rossa. In questo modo Shamarpa è raffigurato come detentore del lignaggio della trasmissione del Karmapa.

La possibilità che coesistano due Karmapa non ha precedenti storici. L’idea è stata ipotizzata da alcuni noti pensatori moderni. Le prove indicano chiaramente che la lettera di profezia presentata da Situ Rinpoche fu prodotta principalmente da lui. Il ragazzo, Orgyen Trinley, è una vittima involontaria di una cospirazione che coinvolge alcuni leader buddhisti e il governo cinese, entrambi interessati a manipolare la fede religiosa della popolazione nativa del Tibet. Fin dal 12° secolo i Karmapa sono stati le guide della tradizione Kagyu. In questo modo sono stati anche gli insegnanti spirituali di una vasta parte della popolazione tibetana. Al momento, in Tibet sarebbe impossibile per il Karmapa adempiere a questa sua funzione, dal momento che il governo cinese invasore continua a sfruttare la gente e la loro fiducia negli alti lama per le proprie mire politiche.

Il giovane Orgyen Trinley è stato ripreso su film e video: sembra avere poco potere di concentrazione e spesso appare annoiato o irritato. In breve, appare come un ragazzo confuso. Lama Ole Nydhal è stato riconosciuto dal Karmapa come protettore del Dharma, più precisamente protettore del lignaggio Kagyu. Fin dall’inizio Lama Ole ha preso una posizione ferma e ostinata in questa disputa e si è assunto egli stesso la responsabilità di far portare velocemente e in salvo il Karmapa Thaye Dorje dal Tibet in India e nel mondo libero. Nel 1994 Lama Ole disse:

"Quando si saranno calmate le acque a proposito di questa faccenda, vorrei dire ai cari signori e alti lama che appoggiano il Karmapa cinese che si sono dimostrati dei veri incompetenti. Se c’è una cosa che dovrebbero sapere è che, di una popolazione di sei milioni di tibetani, i cinesi ne hanno ucciso un milione e mezzo. Questo è successo solo qualche anno fa e ancora oggi la Cina continua a sopprimere i tibetani. Credere di poter fare qualsiasi tipo di accordo con i cinesi è assurdo! Anni fa abbiamo detto molto chiaramente che se il Karmapa si reincarnasse in Tibet, ci sarebbe solo una cosa da fare: portarlo fuori di lì. Con un "Grande Fratello" che ti sta addosso non c’è scelta, e loro lo dimenticano. Hanno reso questo ragazzino così "scomodo" che gli indiani non lo avranno e i cinesi non lo faranno uscire. Abbiamo detto loro così spesso queste cose, e loro sono finiti proprio nella tana del lupo. Non ci posso credere. E’ talmente da incompetenti".

XVII Karmapa Thaye Dorje Il Karmapa Thaye Dorje si è sottratto totalmente al controllo cinese e sta crescendo nel suo ruolo di guida, libero da tutte le costrizioni politiche. L’insediamento di Thaye Dorje come Karmapa è avvenuto in accordo con gli insegnamenti buddhisti. Egli è stato educato al KIBI e viene istruito intensivamente in filosofia e in meditazione. In questo modo si sta preparando all’importante funzione di trasmettere gli insegnamenti del Buddha per il beneficio di tutti gli esseri.

Ulteriore ironia si aggiunge alla situazione se si considera la posizione attuale del Dalai Lama a proposito della questione del Karmapa. Il suo ufficio ha sostenuto inequivocabilmente il candidato Karmapa appoggiato dai cinesi. Questo è accaduto dopo il recente disastro che riguarda il tentativo cinese di porre sul trono il proprio Panchen Lama fantoccio. Anziché opporsi in modo assoluto alle loro interferenze, il Dalai Lama ha deciso di appoggiare i cinesi in una situazione casualmente parallela a quella che ha recentemente oltraggiato lui e la gente che ama la libertà. Il Dalai Lama appoggia il candidato cinese, nonostante sia pienamente consapevole dei punti deboli dei metodi adottati nel riconoscimento e nella proclamazione del Karmapa Orgyen Trinley.

Oggi la divisione in fazioni di un lignaggio di lunga durata come il Kagyu si realizza in partiti per i Karmapa. La divisione ha avuto inizio dalla politica di antico stile medievale coltivata dai tibetani, e dalle stupide gelosie sopravvissute immutate nei secoli. Tutto questo è stato poi alimentato dai parassiti politici e spirituali che si sono sempre aggirati, come degli avvoltoi, intorno a chi esercitava l’autorità temporale e spirituale. Nel caso attuale, la lealtà emotiva garantita in passato non è stata sufficiente a determinare la verità. Quando si avvicinano al Buddhismo, gli occidentali vogliono sapere e verificare l’onestà del proprio insegnante con certezza e senza limiti. La maggior parte è cresciuta con religioni "fideistiche" e dopo un esame più approfondito ha scoperto delle fondamenta spesso corrotte, rivelando parole e azioni che molto spesso non coincidono. Pochi occidentali istruiti sarebbero d’accordo con quelli che non sottoporrebbero un documento ad un esame forense, se il chiaro risultato del non farlo è un conflitto di così vasta portata, confusione e un grande scompiglio. Gli occidentali hanno posto i buddhisti tibetani su un alto piedistallo, e sicuramente molti si meritano quel posto. Tuttavia, proprio come nelle religioni occidentali, le fazioni in toga permeano anche i più alti livelli religiosi del Buddhismo. Infatti il fenomeno del culto, per cui la politica si maschera subdolamente da spiritualità, è esistita nel Buddhismo tibetano come esiste adesso nel Cristianesimo. In questo caso, le conseguenze hanno avuto un caro prezzo, anche se forse utile. Una cieca fiducia nel lama a causa del suo prezioso titolo non può più essere giustificata. Anche i più alti lama possono essere guidati da quelle forti emozioni perturbatrici che consigliano agli altri di evitare. In fondo, tutto questo si accorda con l’ultimo insegnamento del Buddha. Il Buddha consigliò a tutti di non credere neanche ad una parola di quelle che aveva detto, e di verificare da soli se fossero vere o meno.