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 Le Quattro Nobili Verita'  
Quattro settimane dopo aver raggiunto l'Illuminazione, il Buddha diede il primo insegnamento in un luogo chiamato Sarnath, in India. Ci si riferisce a questo quando si dice che la ruota del Dharma fu messa in moto. Cio' che insegno' fu' Le quattro nobili verita' .

L'esistenza condizionata e' sofferenza

Questa affermazione esprime unicamente che, paragonato alla felicita' suprema del'Illuminazione, all'esperienza di apertura illimitata dell'essenza della mente, ogni cosa e' sofferenza. Perfino il piu' alto momento di gioia ed amore senza paura, l'emozione piu' appagante, gli stati di assorbimento piu' profondi: sono tutti meno perfetti di quello stato costante dove l'Illuminazione e' stata realizzata.

La sofferenza ha una causa

Qui il Buddha indica l'ignoranza di base della mente, la sua incapacita' di conoscere che l'osservatore, le cose viste e l'azione del vederle sono aspetti della medesima totalita'. La mente di un essere non illuminato funziona come un occhio. Vede ogni cosa che succede ma non puo' vedere se stesso. Questa incapacita' della mente di esperire se stessa e' la radice del mondo condizionato, la causa della sofferenza.

Esiste una fine alla sofferenza

La terza Nobile Verità che il Buddha proclamò in quello storico incontro di 2550 anni fa è in grado, ancora oggi, di toccare profondamente nell'animo gli Occidentali. Senza esitare, il Buddha affermò coraggiosamente di avere egli stesso raggiunto la meta.

Con il pieno potere della sua autorità annunciò la fine della sofferenza, lo stato di totale perfezione che egli stesso sperimentava ora ininterrottamente. Per la prima volta nella storia veniva presentato qualcosa di assoluto, un obiettivo desiderabile per tutti, un vero rifugio valido per chiunque.

Il Buddha stesso e' questa verita' e fin dal tempo dei suoi insegnamenti e in seguito, egli manifesta incessantemente la natura suprema, vera e senza tempo della mente.

La mente nella sua essenza e' consapevolezza radiante, chiaro spazio. La sua vera natura e' l'esperienza della gioia piu' grande e senza aspettative, esprime la compassione attiva.

E' pacificante, arricchente, avvincente e le potenti attivita' di protezione sorgono spontaneamente, senza alcun concetto di qualcuno che fa qualcosa per qualcun altro. Appaiono naturalmente, cosi' come splende il sole. Le nostre nevrosi o stati interiori incontrollati - peccati nella terminologia di altre religioni - non sono neppure problemi.

Possono essere visti come il materiale grezzo per l'illuminazione. Dall'esserne consapevoli, come libero gioco della mente, appaiono le corrispondenti saggezze.

Esiste una strada che conduce a questa fine.

Consiste in metodi efficaci e senza tempo per lavorare con corpo, parola e mente. Il Buddha insegno' continuamente questi metodi dall'eta' di 35 anni, quando manifesto' la sua illuminazione, fino all'eta' di ottant'anni,quando lascio' il suo corpo. Per circa quarantacinque anni, intensi, circondato da persone spesso molto interessanti e brillanti, insegno' gli ottantaquattromila insegnamenti che possono portare beneficio a tutti.