Guidare in salita

Lama Ole Nydahl

Domanda: Dopo la meditazione mi sembra di avere più spazio, più distanza, e di essere più rilassato, ma non ho molta gioia.

Lama Ole: Ottima osservazione. Succede più spesso di quanto non si pensi. Le persone non sanno riconoscere a che punto sono. Per molto tempo non riescono a vedere lo specchio, ne vedono solo le immagini riflesse.

Riconoscono le buone sensazioni solo perché hanno provato le cattive sensazioni, e dunque è un continuo su e giù.

Che cosa succede attraverso il potere della benedizione? Succede che versiamo cemento negli avvallamenti. Pur essendo in costante ascesa, non ce ne accorgiamo perché ci mancano i punti di riferimento verso il basso. All’improvviso succede uno sfondamento, e allora ce ne accorgiamo. Capiamo di aver abbandonato tutto l’asilo infantile, tutta la Disneyland della nostra vita e che le cose sono fantastiche in un modo grandioso.

È un po’ come quando si guida su una salita ripida. Cambiamo dalla sesta marcia alla quinta, poi alla quarta, poi alla terza, poi alla seconda e infine pensiamo che il motore si è rotto. Eppure stiamo ancora salendo, ce ne rendiamo conto quando ci sporgiamo dal finestrino per guardare in basso.

Ci vuole molto tempo prima di riuscire a riconoscere la propria gioia – la gioia che deriva dal fatto che corpo, parola e mente possono fare tantissimo e che tutto è fresco in ogni momento. Richiede tempo, non succede immediatamente. È il risultato di un processo graduale.

Centro buddhista di Karma Guen, Malaga, Spagna

A volte vedo gente seduta qua attorno con un’aria un po’ imbronciata, come se ci fosse qualcosa che non va, oppure un po’ annoiata, e quando passo dico: “Ehi, sei proprio in forma oggi!”. Allora voi forse pensate che di poteri extrasensoriali non ne ho affatto oppure che vi sto prendendo in giro. Ma in realtà: primo, vedo la vostra radiosità; secondo, vi state sviluppando, sta succedendo qualcosa di buono, ogni mantra conta, ogni pensiero, ogni meditazione, ogni volta che partecipate a un corso, tutto conta. Vedo come stanno realmente le cose. Tutti vedono le proprie cose personali, ma non sono in grado di fare confronti con freddezza ed equanimità. Proprio sotto la superficie, ribollono gioia, divertimento, tutte le possibilità. Semplicemente c’è molto lavoro da fare per andare a contrastare il nostro karma, i blocchi nei nostri canali energetici interiori, i nostri modelli un po’ inaciditi o difficili, e l’intera influenza della cultura cristiana che ci porta a pensare che siamo tutti peccatori, che abbiamo fatto cose cattive e così via. Questa è tutta roba che ci trasciniamo dietro. Per esempio, ci sono persone fortemente influenzate da una cultura sessista che vedono la sessualità come debolezza o qualcosa di cattivo; le persone molto cattoliche di solito hanno bisogno di terapia per riuscire ad avere una relazione appropriata con il proprio corpo. Dobbiamo imparare tutte le cose normali, naturali, che ci fanno stare bene e che sono divertenti; tutte quelle cose che dovrebbero fluire con naturalezza e che invece trasformiamo in problemi. È strano sentirsi in dovere di crearsi problemi.

[estratto da 108 Domande, Lama Ole Nydahl, (2011) I Libri di Marpa Editore]

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